La processione mariana ha riunito in preghiera i fedeli della Collaborazione Pastorale della Giudecca, che hanno meditato insieme sui misteri gloriosi del Rosario: un momento di preghiera e devozione condivisa che ha toccato il cuore di tutti i presenti. È iniziata quando il cielo conservava ancora la luce del giorno, e i nostri passi lenti, accompagnati dalle nostre voci che hanno intonato dei canti mariani, hanno subito creato un clima di raccoglimento.Tra le mani, il rosario ci ha guidati nella preghiera, uniti in un cammino di fede. Man mano che la sera avanzava e l’oscurità scendeva, le fiammelle delle candele accese hanno guidato i nostri passi sotto lo sguardo di Maria. I bambini, con la vestina della loro Prima Comunione, camminavano con innocenza e semplicità accanto a noi esprimendo la bellezza di una fede semplice e sincera, ricordandoci quanto sia bello essere vicini a Maria e Gesù con un cuore puro e fiducioso.I misteri gloriosi hanno suscitato alcune riflessioni:Nel primo mistero, “Gesù è risorto”, abbiamo rivolto il nostro pensiero alle sorelle del carcere. La risurrezione è un messaggio potente, capace di illuminare anche i luoghi di reclusione: lo spirito può essere libero, il cuore può aprirsi alla grazia di Dio, che offre sempre una via di redenzione e trasformazione.Nel secondo mistero, “Gesù ascende al cielo”, abbiamo contemplato Maria come “porta del cielo”, colei che invochiamo per il suo “sì” al mistero dell’Incarnazione. Il suo esempio ci guida ad alzare lo sguardo e ad affidarci con fiducia a Dio.Nel terzo mistero, “la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli”, abbiamo riconosciuto come anche oggi Gesù possa irrompere nella nostra vita con la forza della risurrezione, trasformando ogni cosa.Nel quarto mistero, abbiamo chiesto aiuto a Maria Assunta affinché non ci chiudiamo nei nostri piccoli progetti o nelle occupazioni quotidiane, ma impariamo a scoprire la bellezza delle relazioni, vivendo con uno sguardo più ampio e aperto.Nel quinto mistero, “Maria è incoronata Regina del cielo e della terra”, abbiamo riconosciuto che la sua regalità non è dominio, ma servizio, intercessione, pace e protezione per i suoi figli.Durante la processione ci siamo sentiti uniti a Maria e tra di noi, legati dalla fede, dalla speranza e dalla carità. La preghiera condivisa, il camminare insieme, sono stati segni visibili di questa comunione. Anche se non tutti siamo riusciti a mantenere lo stesso passo, abbiamo compreso che le nostre differenze possono essere una ricchezza, se vissute con amore fraterno e sostegno reciproco, guardando a Maria come guida e modello.È stato un momento di profonda comunione e devozione, un segno tangibile del nostro amore per Maria e della nostra speranza in Cristo.


















